Farsi prossimo by Carlo Maria Martini

Farsi prossimo by Carlo Maria Martini

autore:Carlo Maria Martini
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2021-10-12T16:00:00+00:00


Cinque anni dopo l’Anno internazionale dell’handicappato

Vogliamo proporre di avviare questa ricerca a partire dall’importantissima tematica degli handicappati, come uno degli esempi concreti di testimonianza di animazione sociale in cui è particolarmente impegnata la carità:

Una visione della vita esclusivamente in chiave di benessere porta o a escludere gli handicappati perché inadatti a usufruire del benessere, o a tentare delle socializzazioni, nel senso di forzate immissioni nel mondo del benessere. Invece una visione etica dell’handicap, senza rinnegare i vantaggi del benessere, dischiude più ampie possibilità di vita e di reale valorizzazione sociale delle persone handicappate3.

In questa prospettiva acquista senso l’interrogativo che guida il nostro incontro: “A cinque anni dall’Anno internazionale dell’handicappato: cambiamenti nella comunità cristiana e civile lombarda”. La domanda pone in relazione la Chiesa della carità e la società civile, per esprimerci con le parole contenute nel documento preparatorio al convegno diocesano.

Interrogarsi a partire dall’handicappato e dai suoi problemi significa anche aumentare la nostra responsabilità ecclesiale e sociale di fronte al problema. Perché gli handicappati e le loro famiglie chiedono sempre meno di “parlare” di loro, e sempre più di passare alla concretezza degli interventi.

Dobbiamo infatti riconoscere che l’Anno internazionale dell’handicappato non ha fatto scomparire – e forse nemmeno diminuire – la precarietà della vita di quanti vivono nel bisogno. Alle tante promesse proclamate nei numerosi convegni e iniziative che hanno caratterizzato quell’anno, non è seguito talora un puntuale impegno legislativo e sociale, volto a valorizzare la persona dell’handicappato e la sua irrinunciabile dignità umana e sociale.

Certamente, in questi cinque anni, c’è stato un mutamento qualitativo di mentalità e cultura, si è diffusa una maggior conoscenza e socializzazione della problematica dell’handicap all’interno della comunità cristiana e civile, si sono sviluppate reali dinamiche di integrazione, di comprensione e di accettazione. Sono sorte, inoltre, esperienze di condivisione che hanno prodotto il diffondersi di modelli sociali e di comportamento nei quali l’handicappato viene sempre più valorizzato come persona.

Tuttavia, il disagio è ancora diffuso perché troppe questioni fondamentali non sono risolte e gli stessi interventi al servizio degli handicappati avvertono la fatica di non avere continuità, globalità e supporti adeguati. Come dicevo prima, questi nostri fratelli chiedono l’attuazione di tante promesse ricevute, denunciano situazioni insostenibili, sono spesso sfiduciati e non nascondono una certa amarezza. Ho quindi pensato di raccogliere qualcuna di queste situazioni, nel desiderio che nascano risposte concrete.



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